Domenica abbiamo premiato il vincitore de “Il colore dominante“. È stata una serata intensa iniziata con qualche problema organizzativo e con la presentazione di Daniele Boffelli. Ecco un piccolo riassunto delle posizioni d’onore e delle foto menzionate.
Seconda posizione: Verso casa – Michele Angelillo di Agropoli (SA)
Il colore di questa immagine è l’azzurro in tutte le sue tonaltà. La foto è impregnata di due sole nuances: al colore dominante fa da contrasto il colore della strada. La composizione è perfetta perchè il grigio porta lo squardo direttamente sulla donna e da qui si apre un mondo di azzurro che diventa protagonista, circonda e sovrasta la nostra visione. E’ un immagine di street, esotica (nrp credo sia la città azzurra in Marocco dove vorrei andare il prima possibile) che si può ricondurre facilmente ai canoni di McCurry, ma che allo stesso tempo, con l’aiuto del titolo, racconta chiaramente una storia.
Terza posizione: Teatro Blu – Serena Burlando di Sanremo (IM)
Questa foto ha due soli colori: BLU E BIANCO. E già questo è un inizio importante: perché il blu è il colore dominante e quando osserviamo questa immagine è la prima cosa che pensiamo. BLU. Non basta ovviamente, qui al tema viene aggiunta un composizione praticamente perfetta: i cerchi e le rotondità del colore forte vengono immediatamente a contrasto con le linee nette della parte superiore dell’immagine. E non basta ancora: perché all’interno del rettangolo centrale una figura umana, una donna, apre anche anche alla narrazione e il fatto che sia faceless non toglie nulla, ma aggiunge mistero.
Foto menzionate dalla giuria.
Woman in red – Marzio Minorello di Brugine (PD)
E’ una foto di street, molto classica, non sappiamo se costruita. Ma è composta in modo impeccabile con due soggetti contrapposti che si confrontano: l’anziana signora che avanza, immaginiamo lentamente, con davanti a se la faticosa salita e il manifesto del 70esimo congresso FIAF. Tutto è perfettamente calibrato. Ma qual è il soggetto della foto? La signora oppure il manifesto? Nessuno dei due, il protagonista della foto è il rosso che vince la scena e lo fa subito, in modo immediato e senza possibilità di replica.
Red is the new black – Roberto Pellegrino di Cuneo
Quel rosso…. È fantastico. Prima che colore è pulsione, emozione. Cattura lo sguardo e ti dice “sono io il protagonista, non l’uomo sulla scala, non il passante, non il cane. È me che devi guardare”. Il rosso è un colore per certi versi “maledetto”, in fotografia così come in pittura. Lo devi trattare con il massimo rispetto e la massima cura, altrimenti lui si ribella e sfugge al tuo comando. Qui il colore parla e centra in pieno l’obiettivo. Domina la scena come una primadonna.
Rosso – Davide Novelli di Sale (AL)
In questa foto il tema del concorso è affrontato in maniera assolutamente aderente. E’ una foto che ti porta ad immaginare cosa ci sia dietro le finestre, chi abbia steso quei panni, se la casa sia abitata da una famiglia allegra o da una vecchietta solitaria, e si cercano gli indizi osservando ciò che è stato steso. E’ una foto che racconta. Difetto compositivo frutto di uno scatto realizzato abbastanza “al volo”, la parte destra dello stendibiancheria che collima con il lato destro del frame. Si poteva centrare meglio, la narrazione, però, non sarebbe cambiata.
Rouge – Maria Gagliano di Sanremo (IM)
Il colore dominante balza subito all’occhio e non serviva il titolo per comprenderlo. La sequenza dei tavolini è affascinante, numerica 12 3 2 4, sembra perfetta, ma poi ad un’osservazione più attenta diventa imperfetta e in questa sua imperfezione innaturale le permette di trasformarsi in un racconto letterario magari francese: Rouge come il titolo della foto, una storia, la copertina, l’incipit di un noir.
Sul marciapiede di casa – Danilo Soatto di Lessona (BI)
Questa immagine pecca un po’ di originalità nel rifarsi inconfutabilmente all’opera di Steve McCurry. Inoltre, volendo analizzarla “accademicamente”, il muro è leggermente pendente verso destra e il settore sinistro è decisamente sacrificato. Ma, pur essendo importanti i canoni compositivi di una fotografia queste sono imprecisioni veniali. Le regole accademiche della composizione non devono, tranne alcuni specifici casi, essere una briglia che freni la creatività dell’autore. Ed in questo caso, raddrizzare tutto con il righello avrebbe cambiato qualcosa? No. Questa fotografia narra, rappresenta lo zeitgeist del suo popolo, che è tutto raccolto nello sguardo della donna. C’è un mondo, una cultura, una congerie di pensieri dentro quello sguardo. La donna non guarda in camera, non si è stabilito un contatto diretto: Questo rappresenta la volontà di raccontare una storia omnicomprensiva, non solo quella della donna. In questo caso possiamo lavorare con l’inventiva, ed immaginare il suo flusso di pensieri, avesse guardato direttamente l’obiettivo, la vastità del racconto si sarebbe inesorabilmente ridotta.
La sosta – Valerio Tiberio di Teramo
Flying Kites – Marzio Minorello di Brugine (PD)
Rosso – Maurizio Zini di Zola Predosa (BO)
All’angolo della casa – Danilo Soatto di Lessona (BI)
E infine il vincitore della categoria Under 20.
Camminando verso il Taxi – Linda Alfano Raddavi, 15 anni, di Rovato (BS)